Sebbene questa grande isola esista nella sua forma attuale da quasi 100 milioni di anni, dal punto di vista storico si può dire che il Madagascar sia un neonato rispetto ad altra regioni del globo, poiché i primi uomini giunsero qui soltanto 2000 anni fa.
V SECOLO A.C.
Pur non disponendo ancora di testimonianze certe, alcuni studiosi ritengono che i primi uomini siano arrivati in Madagascar già nel V secolo a.C.
V SECOLO D.C.
Dalle lontane coste malesi e indonesiane giungono in Madagascar via mare popolazioni che introducono nell'isola le proprie tradizioni agricole, linguistiche e culturali.
XV SECOLO
La scrittura araba introdotta dagli immigrati musulmani viene adattata al malgascio. Il sorabe (grandi scritture), conosciuto da poche persone, viene utilizzato solo per la stesura di documenti ufficiali.
1500
Gli equipaggi portoghesi al comando del capitano Diego Dias sono i primi europei a mettere piede in Madagascar; Dias ribattezza l'isola Ilha de Sao Lourenco.
1600
I sovrani malgasci intrattengono intensi rapporti commerciali con i mercanti di schiavi africani, europei ed arabi. Si calcola che nel corso del XVII secolo dall'isola partirono circa 150.000 schiavi.
Fine XVIII SECOLO
Ramboasalama, un capo di stirpe merina, occupa il trono di Ambohimanga e riunisce i popoli merina in un regno potente.
1817
Radama I instaura relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna, dando inizio all'influenza britannica che durerà per gran parte del XIX secolo. I missionari convertono al cristianesimo la corte merina.
1828
Ranavalona I diventa regina. Durante il suo regno, durato 33 anni, il cristianesimo viene dichiarato illegale e qualsiasi influenza europea denunciata, con l'eccezione dell'industriale francese Jean Laborde, suo amante.
1835
La Bibbia è pubblicata in malgascio seguendo la traslitterazione in alfabeto latino messa a punto dalla London Missionary Society. Fino ad allora il malgascio era stato scritto in sorabe, una grafia araba.
1840-49
Grazie all'ingegnere francese Jean Laborde, che realizza a Mantasoa un polo industriale con altiformi e fabbriche di mattoni, armi, munizioni e tessili, in Madagascar inizia una rivoluzione industriale.
1861
Ranavalona muore e sale al trono Radama II, che abolisce il lavoro forzato e ripristina la libertà di culto. L'attività dei missionari cresce e il cristianesimo diventa la principale religione del Madagascar.
1896
Il Madagascar diventa una colonia francese, il governatore Joseph Gallieni proclama il francese lingua ufficiale e cerca di sradicare il potere dei merina e qualsiasi traccia di influenza britannica.
1930-39
Inizia ad affermarsi un movimento indipendentista, promosso da una classe media istruita alla cui guida si pone il leader nazionalista Jean Ralaimongo.
II GUERRA MONDIALE
Il Madagascar è sottoposto all'autorità del governo collaborazionista di Vichy. Temendo che i giapponesi possano utilizzare l'isola come base, gli Alleati attaccano e occupano diverse città.
1947
Una rivolta guidata da Joseph Raseta e Joseph Ravoahangy viene soffocata nel sangue dai francesi; migliaia di malgasci vengono uccisi e i capi del movimento esiliati.
26 GIUGNO 1960
Il Madagascar ottiene pacificamente l'indipendenza dalla Francia; Philibert Tsiranana viene eletto presidente, ma i francesi continuano di fatto a gestire il Paese e vi mantengono basi militari.
1975
Il generale Gabriel Ramanantsoa lascia il potere dopo alcuni tentativi di golpe; gli succede l'ammiraglio Didier Ratsiraka, che taglia i legami con la Francia facendo sprofondare il Paese in una crisi economica.
1991
Scioperi e proteste in tutto il Paese a causa della crisi economica; il governo invoca nuove elezioni, ma Ratsiraka rifiuta di dimettersi. Albert Zafy, leader dell'opposizione, viene eletto presidente nel 1993.
1996
Il presidente Zafy è messo sotto accusa dal parlamento per abuso di potere e vengono indette nuove elezioni generali. Ratsiraka viene nuovamente eletto presidente nel 1997.
2001
Marc Ravalomanana presta giuramento come presidente. Ratsiraka dichiara la legge marziale e nel Paese scoppiano violente proteste; Ravalomanana è dichiarato vincitore dopo sei mesi di forti tensioni.
2006
Marc Ravalomanana viene rieletto per un secondo mandato. I segnali di crescita economica spingono la Banca Mondiale a cancellare 20 miliardi di dollari dal debito pubblico del Madagascar.
MARZO 2009
Il sindaco della capitale Antananarivo, Andry Rajoelina, rovescia il governo di Ravalomanana con un colpo di stato. L'ONU e l'UE non riconoscono il nuovo governo; i finanziatori internazionali bloccano tutti gli aiuti.
SETTEMBRE 2011
Un piano d'azione concepito sotto gli auspici della comunità internazionale crea le premesse per l'uscita dalla crisi: elezioni senza i principali protagonisti e ritorno degli esuli politici.
OTTOBRE 2013
Primo turno delle molto attese elezioni presidenziali, a cui candidano 33 persone. Il 20 dicembre, al secondo turno, viene eletto presidente Hery Rajaonarimampianina.
GIUGNO 2015
Grazie al giudizio favorevole della Corte Costituzionale, il presidente Hery evita per un pelo l'impeachment da parte del parlamento.
Grazie all'ingegnere francese Jean Laborde, che realizza a Mantasoa un polo industriale con altiformi e fabbriche di mattoni, armi, munizioni e tessili, in Madagascar inizia una rivoluzione industriale.
1861
Ranavalona muore e sale al trono Radama II, che abolisce il lavoro forzato e ripristina la libertà di culto. L'attività dei missionari cresce e il cristianesimo diventa la principale religione del Madagascar.
1896
Il Madagascar diventa una colonia francese, il governatore Joseph Gallieni proclama il francese lingua ufficiale e cerca di sradicare il potere dei merina e qualsiasi traccia di influenza britannica.
1930-39
Inizia ad affermarsi un movimento indipendentista, promosso da una classe media istruita alla cui guida si pone il leader nazionalista Jean Ralaimongo.
II GUERRA MONDIALE
Il Madagascar è sottoposto all'autorità del governo collaborazionista di Vichy. Temendo che i giapponesi possano utilizzare l'isola come base, gli Alleati attaccano e occupano diverse città.
1947
Una rivolta guidata da Joseph Raseta e Joseph Ravoahangy viene soffocata nel sangue dai francesi; migliaia di malgasci vengono uccisi e i capi del movimento esiliati.
26 GIUGNO 1960
Il Madagascar ottiene pacificamente l'indipendenza dalla Francia; Philibert Tsiranana viene eletto presidente, ma i francesi continuano di fatto a gestire il Paese e vi mantengono basi militari.
1975
Il generale Gabriel Ramanantsoa lascia il potere dopo alcuni tentativi di golpe; gli succede l'ammiraglio Didier Ratsiraka, che taglia i legami con la Francia facendo sprofondare il Paese in una crisi economica.
1991
Scioperi e proteste in tutto il Paese a causa della crisi economica; il governo invoca nuove elezioni, ma Ratsiraka rifiuta di dimettersi. Albert Zafy, leader dell'opposizione, viene eletto presidente nel 1993.
1996
Il presidente Zafy è messo sotto accusa dal parlamento per abuso di potere e vengono indette nuove elezioni generali. Ratsiraka viene nuovamente eletto presidente nel 1997.
2001
Marc Ravalomanana presta giuramento come presidente. Ratsiraka dichiara la legge marziale e nel Paese scoppiano violente proteste; Ravalomanana è dichiarato vincitore dopo sei mesi di forti tensioni.
2006
Marc Ravalomanana viene rieletto per un secondo mandato. I segnali di crescita economica spingono la Banca Mondiale a cancellare 20 miliardi di dollari dal debito pubblico del Madagascar.
MARZO 2009
Il sindaco della capitale Antananarivo, Andry Rajoelina, rovescia il governo di Ravalomanana con un colpo di stato. L'ONU e l'UE non riconoscono il nuovo governo; i finanziatori internazionali bloccano tutti gli aiuti.
SETTEMBRE 2011
Un piano d'azione concepito sotto gli auspici della comunità internazionale crea le premesse per l'uscita dalla crisi: elezioni senza i principali protagonisti e ritorno degli esuli politici.
OTTOBRE 2013
Primo turno delle molto attese elezioni presidenziali, a cui candidano 33 persone. Il 20 dicembre, al secondo turno, viene eletto presidente Hery Rajaonarimampianina.
GIUGNO 2015
Grazie al giudizio favorevole della Corte Costituzionale, il presidente Hery evita per un pelo l'impeachment da parte del parlamento.
Nessun commento:
Posta un commento